Natale in condivisione
Condivisione, un termine che è entrato nell’uso comune, quasi un modo per comunicare.
Ed effettivamente condivisione significa dividere con altri, fare parte con altri di un’idea, di un progetto, di un impegno, di una difficoltà, di una gioia, di una bella notizia, del proprio tempo…
Ma non è una scoperta del nostro tempo. Risale ad almeno due mila anni fa il più grande esempio di condivisione. Lo riconosciamo in Gesù Cristo. In lui Dio si è fatto uno di noi senza smettere di essere Dio. In lui la nostra umanità è stata divinizzata, senza essere annientata. In lui, uno di noi, ci è stata comunicata la vita stessa di Dio.
E’ questo il grande significato dell’evento che ricordiamo con il Natale. Un evento che ci tocca tutti, una condivisione che ci prende tutti e ci immerge nella vita di Dio.
Ci prende singolarmente, ma ci accomuna e fonda una nuova condivisione fra gli uomini, chiamati a condividere fra loro oltre alla stessa natura umana, anche la vita divina che Dio ci partecipa e anima la condivisione fra gli uomini.
Condivisione è il modo di vivere la vita nell’amore verso i fratelli. Non dare qualcosa per poi estraniarci da loro, ma dare e ricevere qualcosa che diventi comune a tutti:
nel tempo, nell’ amicizia, nel servizio…
Un modo concreto di vivere la comunione e tutti può unire.
Nel Natale, in cui Dio assume un corpo come il nostro, e quindi una umanità come la nostra, troviamo le radici della condivisione a cui siamo chiamati, non solo del pane, ma delle gioie, dei dolori, dei problemi, del tempo…
Don Fiorenzo
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