Nel giorno del compleanno di Aldina.
Quando con Aldina, prima della malattia che la portò alla morte, si decise di cercare una nuova sede per il centro di Casa S.Chiara di Calcara, non si pensò subito a Villa Pallavicini, dove già aveva trovato accoglienza un nostro gruppo famiglia. Poi nel 2015 ci fu la disponibilità espressa dal Presidente della Fondazione Gesù Divino Operaio (proprietaria di Villa Pallavicini) e si avviarono i primi contatti. Si pensò oltre a un centro diurno, a una struttura di accoglienza. Oggi, dopo un tempo non breve per ottenere i vari permessi e per gli adempimenti burocratici (cinque anni!!), siamo giunti all’inizio della realizzazione del sogno con la posa della prima pietra avvenuta il 5 dicembre 2020 nel giorno che sarebbe stato il compleanno di Aldina.
Sotto una pioggia battente, ma ugualmente felici, con la partecipazione del Cardinale Matteo M. Zuppi, del sindaco Virginio Merola e dei progettisti, si è svolta la cerimonia. Hanno presentato il progetto mons. Fiorenzo Facchini, presidente della Fondazione Santa Chiara, e il prof. Giampaolo Galassi presidente della Cooperativa Casa S. Chiara. “Una iniziativa importante per tutti i nostri cittadini, una nuova avventura di Casa Santa Chiara nel villaggio di Villa Pallavicini – ha sottolineato Virginio Merola – che conosciamo bene per impegno e spirito di solidarietà”.
“Questa casa è una speranza – ha aggiunto il Cardinale Zuppi – specialmente in tempo di pandemia che si vince pensando al futuro e al “dopo di noi”. Il Centro, che verrà intitolato ad Aldina, comprenderà un centro diurno socioeducativo per persone con disabilità, dove si trasferirà il Centro di Calcara, e una struttura di accoglienza. Il Centro svilupperà percorsi educativi e riabilitativi per la fascia di età giovane- adulta. Sono previste attività lavorative adeguate (laboratori di bomboniere, falegnameria, saponificio, cartonaggio e altre). La struttura di accoglienza sarà rivolta alle persone “over 65”, con disabilità medie e anche gravi, accolte nei gruppi famiglia di Casa S. Chiara, che altrimenti dovrebbero essere trasferite nelle RSA o nelle case di riposo. Casa S. Chiara vuole mantenere l’accoglienza anche per quelli che invecchiano nei suoi gruppi. Un altro aspetto importante sarà la relazione con il territorio. E’ stata siglata una convenzione con il Comune per l’utilizzazione il sabato e la domenica di alcuni spazi per attività del Quartiere.
La costruzione del Centro dovrebbe concludersi entro la primavera del prossimo anno. Idealmente si potrebbero avviare le attività, entro il prossimo anno.
Don Fiorenzo Facchini
Casa Santa Chiara VS Covid
Ci mancano gli abbracci calorosi, le strette di mano, i sorrisi non nascosti dalle mascherine; ci mancano gli incontri, i pranzi comunitari, le domeniche con il Ponte e le messe celebrate da don Fiorenzo.
Lo tsunami Coronavirus ci ha investiti, ha stravolto le nostre vite e ci ha sottoposti alle stringenti regole per la limitazione del contagio; ha limitato le possibilità di movimento e soprattutto ha reso più complicate le relazioni. Ci ha costretto a cambiare l’organizzazione dei gruppi e dei centri, ma soprattutto ha fatto soffrire le persone, ragazzi, educatori e volontari colpiti dal virus o costretti a rimandare terapie ospedaliere. E’ stata la causa della scomparsa di persone amiche…
I coordinatori e gli educatori, in questa situazione di grande difficoltà, non hanno mai fatto mancare cure e attenzioni alle persone che accogliamo. Lo stesso hanno fatto i volontari del Ponte che, anche se la sede di via Clavature, tranne pochi giorni in ottobre, è rimasta chiusa in questi mesi, hanno mantenuto vive con telefonate le relazioni con i gruppi e con le famiglie. Anche un piccolo gesto come una telefonata è vissuto come un grande dono, una speranza che fa immaginare un futuro.
In questo contesto abbiamo cercato di rimanere ancora più connessi: ogni mese viene spedita, a circa cinquecento persone, una newsletter con le ultime notizie della comunità; abbiamo utilizzato il canale youtube Casa Santa Chiara per trasmettere immagini della festa dell’Amicizia, dell’otto dicembre o della Messa in ricordo di Aldina; è stato rifatto il sito web, nella grafica e nei contenuti e viene continuamente aggiornato il nostro profilo facebook. Massimiliano Rossi ha girato un efficacissimo documentario, “Gli Inascoltati”, che attraverso immagini e interviste ricostruisce le condizioni di vita delle persone più fragili nei centri, nei gruppi e nelle famiglie. E’ un documento molto interessante che si può trovare in rete o direttamente sul sito.
Non possiamo però dimenticare piccoli/grandi segnali di speranza: il nostro progetto di Servizio Civile Universale è stato approvato e nei prossimi mesi, probabilmente da settembre, diversi giovani diventeranno una risorsa importante.
Un passo avanti molto importante è certamente la vaccinazione in marzo, per la prima dose, nei gruppi e nei centri.
Purtroppo ad oggi non riusciamo a dare una risposta affermativa alla domanda che ci arriva da molte persone: “Questa estate andiamo in montagna”? Speravamo di poter riaprire la casa di Sottocastello al solito per le prossime vacanze estive, ma il persistere della pandemia ad oggi non ci consente di concretizzare questo desiderio.
Ci rattrista molto questo fatto: abbiamo tutti nostalgia delle belle giornate trascorse insieme in Cadore! Vogliamo essere ottimisti e fiduciosi: la campagna vaccinale, pur con alcune difficoltà, sta procedendo; confidiamo nei comportamenti responsabili che ognuno deve tenere per il bene proprio e della collettività tutta; continuiamo ad utilizzare tutte quelle misure precauzionali a cui ormai siamo abituati.
Appena sarà possibile ci troveremo nuovamente tutti insieme e sarà una gioia grande! Nel frattempo ci consoliamo riguardando le fotografie delle vacanze passate!”
Paolo Galassi
Qui la copia integrale del giornalino con altri articoli molto interessanti al suo interno