BUONA PASQUA
” Resurrectio Domini, spes nostra “
La risurrezione del Signore è la nostrasperanza
(Agostino, Sermo 261, 1).
La passione e la morte di Gesù
Gli eventi che celebriamo con la Pasqua sono eventi della storia, fanno parte della storia, ma il loro significato va oltre la storia, oltre il ricordo di fatti accaduti. Essi delineano una prospettiva che va oltre il tempo e lo spazio geografico in cui i fatti evocati si sono svolti.
Sono eventi lontani, ma che ci riguardano personalmente, ci toccano, perché è coinvolta la nostra persona, a differenza degli altri eventi della storia. Da loro dipende il futuro di ciascuno di noi e dell’intera umanità dopo questa esperienza terrena. La Chiesa ce li ripropone, non come una memoria del passato, ma come eventi che interessano l’oggi e il nostro futuro. Dobbiamo accostarci a questi eventi nella consapevolezza che ci dicono molto di più di quanto viene descritto.
Gesù va incontro liberamente alla passione e morte in croce, ci ricorda la liturgia nella Messa, ma non fu un suicidio. Sia Lui che il Padre avrebbero potuto impedire l’epilogo cruento della vita di Gesù. Non l’hanno fatto. Perché? Potremo mai capirlo? Penso proprio di no, almeno ora. L’esperienza terrena di Gesù si è conclusa in modo drammatico, con aspetti che evocano un sacrificio. C’è l’amore del Padre (“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio…”; Giov 3,16) e del Figlio (“nessuno ha un amore più grande di colui che sacrifica la vita per i suoi amici”; Giov 15,13)
Gli eventi della passione e morte di Gesù restano avvolti nel mistero. Sono descritti i fatti, ma non spiegati nel pieno significato. Non sono solo l’epilogo dell’avventura terrena del figlio di Dio.
Il Risorto e la nuova creazione
C’è di più. La risurrezione di Gesù: un evento a cui nessuno ha assistito, ma accaduto. Non mancano gli argomenti per affermarlo: la tomba vuota, le apparizioni raccontate da persone che hanno conosciuto Gesù e l’hanno visto, ascoltato, toccato da risorto. L’evento della risurrezione si configura come evento avvenuto nella storia, ma che va oltre la storia. Non solo per le proprietà del corpo risorto, che non sono quelle che aveva prima. Il Risorto si colloca fuori dalle categorie di spazio e tempo che segnano la vita umana sulla terra. La fisicità del Risorto è diversa da quella che aveva prima. E’ il principio, il germe di una nuova creazione che ci attende (cf. Rom 8)
C’ è storia e c’è mistero nell’evento della risurrezione. Gesù è ritornato in vita dopo una morte umiliante, una vita ridatagli dal Padre, che indica in lui il principio e il fine di tutto ciò che esiste. Tutto è stato creato per lui e in vista di lui, ed è stato redento da lui (Prologo di Giovanni, Efesini). La risurrezione ha un carattere metastorico: appartiene alla storia, ma va oltre la storia. “Non è uno dei fatti che costellano la storia, ma l’evento da cui tutta la storia prende senso” (Castellucci).
Esso apre a un dimensione ultraterrena che riguarda tutta l’umanità, anzi tutta la creazione. E’ il principio di un nuova creazione, in cui Dio sarà tutto in tutte le cose. (cf. I Cor 15,28)
E’ il fondamento della speranza cristiana che guarda al futuro oltre la vita terrena, non in termini di sopravvivenza, ma in continuità con il rapporto con Gesù Cristo che stabiliamo oggi nella fede. In un momento di smarrimento e incertezza per quello che accade intorno a noi e per il futuro che ci attende manteniamo viva questa speranza.
don Fiorenzo Facchini
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