“Mons. Matteo Zuppi… siamo qui con storie diverse, con progetti diversi, con vite diverse l’una dall’altra che si incontrano in questa casa, e qui tutte le nostre debolezze, le nostre povertà, le ostre piccolezze paradossalmente si trasformano in ricchezza, in preziosità…. Questa è una casa dalle porte aperte in cui si viene accolti: i nostri singolo IO iventano subito un NOI. E non c’è distinzione di età: oggi è bellissimo perché andiamo dai piccoli di poco più di un anno agli ultranovantenni. Non c’è distinzione di capacità, tutti possono fare qualcosa e paradossalmente le cose più piccole e apparentemente inutili sono le più importanti: un sorriso, un grazie, un abbraccio.. Questa è una casa di condivisione, qui so che la mia fatica, la mia stanchezza, il mio entusiasmo, la mia allegria non sono più solo miei, ma sono di tutti. Qui davvero se un membro sta male, sta male tutto il corpo… ma altrettanto se gioisce la gioia si estende a tutto il gruppo. Questa è una casa che può definirsi tale perché si vive in un’ottica di servizio, perché nell’altro riconosco davvero il mio prossimo e, come fece il Samaritano, mi chino su di lui, me ne prendo cura. E questi giovani volontari, che scelgono di trascorrere parte della loro estate qui, hanno la fortuna di crescere in tal senso”.
Questo il benvenuto al nostro Arcivescovo di Angela Turrini, responsabile della casa, il 23 luglio scorso che rimarrà una data storica per Casa S. Chiara per la visita a Sottocastello di Mons. Matteo Zuppi. E’ venuto appositamente da Bologna, accompagnato dal segretario don Sebastiano Tori. L’aveva promesso nella sua visita al Ponte e ha mantenuto la parola. Una giornata indimenticabile per i ragazzi e gli ospiti della casa che hanno partecipato alla celebrazione della Messa presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata da Mons. Diego Soravia, arciprete di Pieve di Cadore, e da don Fiorenzo Facchini, assistente della casa.
“L’accoglienza, il servizio, la condivisione – ha rilevato l’Arcivescovo Matteo – vogliono contraddistinguere l’esperienza di Casa S. Chiara a Sottocastello, nella gioia dello stare insieme: “ragazzi”, giovani volontari, famiglie, proprio come Aldina Balboni desiderava, realizzando trent’anni fa questa residenza di vacanza.”
Angela Turrini ha ricordato le caratteristiche della vacanza di Casa S. Chiara a Sottocastello e ha espresso a nome di tutti all’Arcivescovo il grazie più sincero. Mons.
Matteo, che ha pranzato con i ragazzi e gli ospiti della casa (fra cui il gruppo dell’Agape di Mestre), si è soffermato con tutti e con ciascuno, ha sentito le diverse storie di vita, ha avuto parole affettuose per tutti.
Qui la copia integrale del giornalino con altri articoli molto interessanti al suo interno