Sono arrivati in tanti anche da Bologna e da altre case di vacanza nelle Dolomiti l’11 agosto, solennità di Santa Chiara d’Assisi, celebrata nella festa più importante nella nostra residenza estiva di Sottocastello, in Cadore. Occasione per alzare lo sguardo oltre le difficoltà quotidiane e riflettere sulla nostra missione, secondo Padre Dario Zardo cappuccino, “uno dei nostri” da molti anni, arrivato appositamente dal convento di Mestre per presiedere la messa concelebrata con don Fiorenzo, don Paolo Rossi arciprete di Pieve di Cento e mons. Diego Soravia, arciprete di Pieve di Cadore e arcidiacono del Cadore.
«La situazione generale di crisi può diventare occasione di crescita e di cernita fra l’essenziale e il superfluo» ha sottolineato Padre Dario davanti ad oltre 150 persone (tanti con l’allegra maglietta della vacanza) presenti alla celebrazione che si è svolta nella cappella nel giardino della casa. In prima fila, fra ragazzi e volontari, anche il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, protagonista, al termine della messa, di un simpatico scambio di ruoli con Aldina. Finita la celebrazione infatti il primo cittadino di Pieve si è tolta la fascia tricolore e l’ha fatta indossare ad Aldina: «Dopo tanti anni di presenza e di azione così efficace ed appassionata Aldina Balboni è il sindaco onorario di Sottocastello » ha detto portando il saluto e la stima dell’amministrazione comunale per Casa Santa Chiara.
Breve il discorso di Aldina al termine della messa: «Questa è una delle feste più belle per noi.
Qui ci sono un po’ tutti, ugualmente coinvolti nei cambiamenti che sono necessari. Oggi più che mai abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche, di prenderci a cuore il destino gli uni degli altri, di restare uniti… – ha raccomandato Aldina – Sappiamo che Santa Chiara ha fatto tanto per la Chiesa, ma ha fatto (e continuerà a fare) tanto per noi. Siamo qui ospiti in una casa costruita col lavoro volontario di ragazzi bolognesi e di ragazzi provenienti da tutta Europa. Le difficoltà ci sono sempre state, ma c’è stato anche l’entusiasmo per superarle.
Fra tutti questi volontari di cui non ci dimentichiamo, vorrei spendere una parola in più per Giovanna che si impegnò tanto in questo cantiere» ha concluso Aldina prima di dare
una mano nell’allestimento del mercatino del Ponte ed avviarsi alla grande sala dove si è svolto il pranzo della festa preparata dai bravi cuochi della casa.
Gabriele Mignardi
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