Newsletter n° 1 – 2020

6 - Apr - 2020 | Newsletter

La Newsletter di CASA SANTA CHIARA: 

Un modo per comunicare, per mantenerci informati sulla vita della comunità nelle sue diverse espressioni, per essere vicini a chi è impegnato in qualunque modo o  ne condivide lo spirito e le finalità. Uno strumento di informazione e collegamento, essenziale, utile per conoscere e far conoscere eventi che ci riguardano. Non vuole sostituire altri strumenti di comunicazione, come il giornalino “Il Ponte” o particolari eventi.
Anche l’informazione può far crescere la comunione e l’impegno.

Casa Santa Chiara al tempo del Coronavirus

“Stamattina non è passato a prendermi il pulmino per portarmi al Chicco.
Sono a casa, ma non capisco perché.
Non ho la febbre; non sono malato; non devo andare a fare una visita.
La mamma ha provato a spiegarmi qualcosa: ho capito solo che dovrò stare a casa per un po’ perché il Centro è chiuso. Anche gli educatori sono a casa, e anche i miei compagni, mi ha detto la mamma”
“Ieri sera Marco, l’educatore che ha fatto la notte, ci ha detto che stamattina possiamo prendercela comoda. Non dobbiamo accompagnare Walter al Laboratorio né Davide al punto di ritrovo del suo pulmino. E nemmeno andiamo a prendere Aurelio per andare insieme al Ponte.
E’ tutto chiuso e dobbiamo stare in casa tutto il giorno perché fuori c’è una malattia. Oggi, domani e per un altro po’ di tempo ancora, ha detto Marco.
Non mi piace proprio questa cosa!”

Ecco, queste le parole che potrebbero essere state pronunciate da uno degli oltre 70 “ragazzi” che frequentano i nostri 4 Centri Diurni. Oppure da una delle altrettante 70 persone che risiedono nei nostri servizi residenziali: 6 Gruppi Appartamenti, 3 Case Famiglia e 1 Comunità Alloggio.

Da martedì 10 marzo, secondo le ordinanze ministeriali, abbiamo dovuto sospendere l’attività dei 4 Centri Diurni, interrompendo quella salutare routine che per gran parte delle persone che li frequentano garantisce benessere psico-fisico e allevia spesso gravosi ménage familiari.

Abbiamo incrementato la presenza del nostro personale nelle strutture residenziali, servizi essenziali, avendo a cuore per tutti il mantenimento di un clima il più sereno possibile, tutelando interamente la salute dei lavoratori e degli ospiti. Per la maggioranza di loro è difficile comprendere ciò che sta accadendo, accettare lo stravolgimento della propria quotidianità con l’interruzione improvvisa delle attività ludico-ricreative esterne, la frequentazione dei Centri Diurni e Laboratori Protetti, le relazioni amicali e parentali.
Questa emergenza Covid 19 a tutti noi sta chiedendo notevoli sacrifici. CASA SANTA CHIARA sa bene però che sulle persone accolte, come per tutti “i piccoli”, il peso di questi sacrifici è sicuramente maggiore perché acuisce delle debolezze e fragilità già in essere.

Abbiamo però la fortuna che tutto il nostro personale, educatori, OSS, ausiliari ed amministrativi, è ben consapevole che il proprio lavoro si basa sulla relazione e sulla vicinanza, sia emotiva che fisica. Con uno sforzo imponente, ed un altrettanto notevole impegno economico che distoglie preziose risorse per l’attività ordinaria, stiamo cercando di garantire a tutti i nostri lavoratori i DPI (Dispositivi Protezione Individuali) necessari per il massimo della sicurezza nello svolgimento delle loro mansioni e per la tutela degli ospiti.

La nostra Cooperativa, come tutte le realtà simili del Terzo Settore attive sui servizi alla persona, faticosamente da tempo sta quotidianamente perseguendo i propri obiettivi di accoglienza e di advocacy. Ora questa imprevedibile pandemia sta minando seriamente la sopravvivenza di realtà come la nostra, con in gioco il posto di lavoro di tante persone, ma soprattutto rendendo ancora più isolate e abbandonate le persone con disabilità intellettiva. Non vorremmo che il silenzio impressionante di questi giorni, stupefacente, ma nello stesso tempo tragico, incomba su di noi, sul nostro lavoro, sulle persone che accogliamo.
Non possiamo rimandare al dopo, quando tutto questo “sarà finito” perché come ha detto Papa Francesco “non ci si salva da soli perché siamo tutti sulla stessa barca”.

Ecco quindi il motivo che ci spinge a raccontarvi cosa stiamo facendo, a dare voce a chi in questo tsunami sociale non riesce a farsi sentire per comunicare le proprie difficoltà e le proprie fatiche.
Anche le persone più fragili, come coloro che CASA SANTA CHIARA accoglie nei vari servizi, provano smarrimento, paura e angoscia. Non hanno molti strumenti per superare questo momento di incertezza, ma hanno la fortuna di fidarsi ciecamente di chi vuole loro bene.

Vogliateci bene anche voi; aiutateci a non lasciare soli i nostri amici e le loro famiglie.

L A  N O S T R A  P A S Q U A

 

Quanto stiamo vivendo con la pandemia sta segnando profondamente la nostra vita, e la vita di Casa Santa Chiara: interruzione del lavoro e chiusura dei centri diurni, austerità, silenzio, restrizioni nelle uscite e comunicazioni, chiusura del Ponte…Ne stiamo risentendo tutti.
Le difficoltà si sono rivelate particolarmente nella vita dei gruppi.
Ciò ha comportato un notevole impegno negli operatori di Casa Santa Chiara.
In modo particolare segnalo le difficoltà incontrate dalla comunità alloggio di Prunaro che ha registrato alcuni casi di contagio. Sono stati effettuati gli opportuni interventi e le persone si avviano alla guarigione.
Tutto ciò ha richiesto un grande impegno negli operatori e la utilizzazione dei dispositivi di sicurezza, a gran parte dei quali Casa Santa Chiara ha provveduto con l’aiuto di persone amiche, in attesa dell’intervento pubblico.
La chiusura del Ponte ha rappresentato per tanti “ragazzi” un reale problema. Il cellulare è diventato l’unico modo per comunicare. Il notevole impegno degli operatori è stato sostenuto dal solerte e intelligente lavoro dei coordinatori e dei supervisori a cui va il ringraziamento di tutta Casa Santa Chiara.
Ma anche in questa circostanza, pur con tutte le limitazioni, vogliamo celebrare la Pasqua, accogliere la gioia di Gesù risorto, che ha vinto anche per noi il peccato e la morte aprendoci a un futuro di speranza.
Sarà una Pasqua nelle case, con l’occhio puntato sullo schermo del televisore o sullo skype per seguire le funzioni che si svolgono nelle Chiese vuote. Sentiremo più forte il bisogno di ritrovarsi anche in questo modo, per rivivere l’evento fondante della nostra salvezza, senza segni esterni e assemblee, in una comunione vera, favorita dallo schermo, non come in una fiction, ma realmente, rivivendo gli eventi che la Chiesa ci rappresenta nella Settimana santa.
La gioia che Gesù risorto comunica è reale, pur con le limitazioni che stiamo vivendo, perché dà forza alla nostra speranza.

Ad Aldina, che pensiamo col Signore risorto, chiediamo che ci sia particolarmente vicina in questo momento.
Buona Pasqua a tutta la grande famiglia di Casa Santa Chiara: “ragazzi”, collaboratori, famiglie, volontari, amici.

don Fiorenzo Facchini

Ringraziamenti

Un particolare ringraziamento rivolgiamo alle persone che ci hanno procurato dispositivi di sicurezza :

Lorenzo Breschi, Nicola Preda, Andrea Pizzoli, Francesca Golfarelli Berardi, Alfredo Alberto Marchesini, Carlo Gubellini, Paola Maccaferri Gubernale, Riccardo Sassoli, Granarolo SpA

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