Il Signore ha messo un seme
A Bologna c’è un museo, forse poco conosciuto in relazione alla sua importanza, che si chiama ‘Mille suoni e mille voci’: è una collezione senza pari sulla storia della radio e della comunicazione tecnologica.
La storia di Casa Santa Chiara meriterebbe un titolo simile, perché sotto questo nome si sono svolte mille (e forse più) storie di vita. Tutte degne di essere raccontate e ricordate. Raccoglierle in un libro è impresa temeraria, forse impossibile. Eppure ci abbiamo provato. E all’inizio di novembre il libro che racconta i primi cinquant’anni di vita di Casa Santa Chiara era pronto per essere presentato e diffuso.
Si intitola: ‘Il Signore ha messo un seme’. In copertina un disegno di Claudia Piunti mostra due mani che appoggiano amorevolmente un seme sulla terra.
Nel suo intervento Aldina ricorda che questa frase richiama il titolo di una canzone che si cantava spesso nelle serate d’estate quando giovani provenienti da tutta Europa costruivano la casa di vacanze a Sottocastello. Sfogliando le 140 pagine del volume, altri disegni mostrano la pianta che nasce dal seme, cresce e si allarga fino a formare una chioma larga molto simile a quella che Vincenzo Cosmi ha usato per ritrarre il tronco e i rami del nostro albero ricco di frutti diversi, ma alimentati tutti alle stesse radici. E sono tanti, più di cinquanta, gli autori che in queste pagine hanno ricordato le origini del nostro stare e crescere in Casa Santa Chiara. Don Fiorenzo ha scandito in una cronologia essenziale le tappe di un cammino che continua. Aldina ha sottolineato i bisogni e le motivazioni che sono alla base del nostro impegno e del nostro operare insieme.
I referenti dei gruppi e dei centri hanno spiegato origine e peculiarità di ogni esperienza.
Oggi, se dovessimo ricominciare daccapo a fissare un indice al libro sui nostri primi cinquant’anni, ricorderemmo forse anche altri episodi, ci piacerebbe dare voce anche ad altri protagonisti. Questo è però il destino delle opere non concluse, dei consuntivi provvisori, degli sguardi rivolti all’altro ieri e delle azioni guidate dallo Spirito come risposta concreta alle domande che le situazioni ci pongono ogni giorno.
Lo ha sottolineato, nella serata di presentazione al cinema teatro Galliera, l’On. Sabino Pezzotta, già leader nazionale della Cisl, quando ha descritto una società contemporanea tendenzialmente emarginante… oggi come cinquant’anni fa… e quindi ancora bisognosa di qualcuno che si prenda cura di quel seme che il Signore ha messo fra noi.
Gabriele M.
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