Tavola rotonda e mostra di foto e icone al quartiere S. Stefano
30 anni del Centro di Colunga
40 anni di Sottocastello
Ricordare e ripensare per continuare ad agire, fare il punto su quanto è stato costruito per immaginare il futuro di una comunità come Casa Santa Chiara. Sono stati questi gli obiettivi della tavola rotonda che è stata organizzata il 31 ottobre, alle 17.30, nella sala Marco Biagi del quartiere Santo Stefano. Augusto Palmonari, docente di psicologia sociale, Francesca Giosuè, psicopedagogista e Valerio Alberghini, responsabile del laboratorio di Colunga, hanno proposto le loro riflessioni e le loro esperienze sull’importanza delle attività lavorative, e sull’importanza di un salario, per le persone disabili. E’ stato interessante verificare come gli studi accademici e le azioni concrete di un centro residenziale convergano verso le stesse indicazioni e i medesimi obiettivi: l’occupazione lavorativa è occasione di crescita e di stabilità per le persone disabili. Le intuizioni di don Saverio Aquilano e le attività organizzate da Aldina a Casa Santa Chiara si sono dimostrate valide e continuano a dare i loro frutti, anche se i pesanti tagli imposti dalla crisi finanziaria mettono a rischio questo patrimonio di esperienze.
Mons. Fiorenzo Facchini, all’inizio e nella riflessione finale, ha ricostruito il contesto ed i bisogni delle persone che portarono ad immaginare e a realizzare un centro come quello di Colunga. Alla conclusione delle relazioni, e dopo un interessante dibattito, tutti i presenti si sono spostati nella adiacente sala Giulio Cavazza, dove erano esposti alcuni pannelli fotografici che proponevano momenti di vita nella casa di Sottocastello, aperta nel 1973, e una quarantina di icone realizzate, con tecniche moderne e molto efficaci, dai ragazzi nel laboratorio di Colunga. Era evidente lo stupore e l’ammirazione di tutte le persone che non avevano mai osservato da vicino questi lavori artigianali. Si può quindi affermare che la tavola rotonda e la mostra, che è rimasta aperta fino al 5 novembre, sono state occasione per riflettere sull’integrazione lavorativa e sulla socializzazione delle persone e per fare conoscere le nostre attività anche all’esterno della comunità.
Paolo Galassi
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