E’ da diversi anni ormai che con le nostre famiglie trascorriamo parte delle vacanze a Sottocastello, tanto che ormai è diventato un appuntamento fisso, un’esperienza che si attende tutto l’anno sperando che si riesca a fare coincidere il periodo di vacanza a Casa Santa Chiara con quello di tutte le altre famiglie.
Per noi mamme infatti questo rappresenta un modo per condividere le gioie e le “fatiche” della vacanza, mentre per i nostri figli è il modo per ritrovare i propri amici “grandi” e piccoli per una vacanza all’insegna dell’amicizia e della condivisione. Tutto questo accade grazie all’aiuto insostituibile dei nostri super nonni che decidono di accompagnarci in vacanza.
In questi ultimi anni desideriamo che questa esperienza si ripeta perché rappresenta per noi adulti la possibilità di vivere la gratuità e per i nostri bambini un’esperienza di un luogo in cui il servizio, la carità e il valore della diversità si concretizzano in una gita assieme, nei giochi sul prato, nella Santa Messa, nello stare insieme durante i pasti…
L’atmosfera che si crea a Casa Santa Chiara nel primo turno di luglio è quindi molto particolare ed è dovuta all’unione di due realtà, quella delle famiglie e quella dei ragazzi e dei volontari, che con il trascorrere dei giorni si compenetrano fino a confondersi. Fa parte infatti della nostra scelta di trascorrere le vacanze a Sottocastello la volontà di inserirci totalmente nelle attività assieme ai ragazzi e ai volontari portando per quanto possibile la nostra esperienza di volontarie “vecchie e navigate” nell’organizzazione delle attività, nella presenza durante le gite, i giochi e le serate in compagnia, nelle attenzioni rivolte ai ragazzi per trasmettere ai nuovi volontari lo spirito e il significato della vita di comunità. I nuovi volontari, infatti, sono spesso molto giovani e ala prima esperienza e sono quindi pieni di entusiasmo, di nuove idee ed energie che a volte necessitano di essere aiutate ad esprimersi nei modi più opportuni nella relazione coi ragazzi.
Come genitori anni fa abbiamo deciso di offrire quella che per noi è stata sempre un’esperienza ricca e bella anche ai nostri figli che, se quando erano molto piccoli la vivevano in modo più naturale e meno consapevolmente, adesso che si fanno delle domande e colgono la diversità dei ragazzi e le loro difficoltà la vivono come un’opportunità di cogliere le risorse che ogni persona, anche disabile ha, e non solo le loro mancanze, imparando che non sono i limiti, ne i propri ne quelli degli altri, a definirci come persone. Con il trascorrere dei giorni l’entusiasmo dei volontari, l’esperienza delle famiglie, la spontaneità dei bambini e dei nostri ragazzi fanno sì che ci si percepisca come un’unica famiglia: i ragazzi si improvvisano baby sitter, i bambini cercano di essere più responsabili e meno confusionari (non sempre ci riescono), noi genitori ci rilassiamo e i volontari vivono con più serenità la loro esperienza. Alla fine della vacanza torniamo a casa stanche, ma anche arricchite di nuove amicizie, con il desiderio di ripetere l’esperienza la prossima estate.
Simona e Stefania