LA CASA DI PRUNARO IN FESTA !
Eravamo in tanti lo scorso 7 ottobre ad accogliere Mons.Matteo Zuppi, don Edelweiss e don Fiorenzo in prima fila, con Paolo, Simona e i rappresentanti delle Istituzioni che hanno partecipato alla tavola rotonda: il Sindaco di Budrio, Adele Mimmi del Comune di Bologna, Maria Cristina Cocchi direttore dell’Ausl Pianura Est, Fausto Trevisani direttore dell’Ausl di Bologna. Ma i veri protagonisti sono stati i nostri “ragazzi” e alcune delle famiglie con il filmato finale che potete rivedere nel sito di Casa S. Chiara: www.casasantachiara.it Eccovi alcuni contributi in ordine sparso a cominciare dal nostro Vescovo che ha gradito gli abbracci dei molti presenti:

“In questo posto impariamo a capire quello che conta e soprattutto sentiamo tanto amore che ci precede… come hanno raccontato don Fiorenzo e don Edelweiss… e con loro penso quanti vi hanno aiutato, a partire da Aldina, in questa grande realtà che è Casa Santa Chiara.
Io lo ho imparato l’anno scorso quando andai in quel magico posto che è Sottocastello: ci andate anche voi? La preoccupazione del “dopo 65 anni” mi colpisce… forse perché io ci son vicino… Ma è un dopo che ci interroga sull’adesso… Perché ci sia qualcosa dopo bisogna pensarci adesso… Questa casa c’è ora perché Aldina, Don Fiorenzo e don Edelweiss non hanno detto: “ci pensiamo dopo”… Ci hanno pensato prima… e qui vediamo i frutti di questo… la casa! …essere a casa!! … è importante essere a casa!! … perché la famosa deistituzionalizzazione di cui parlava trent’anni fa Aldina non è finita… anzi ho l’impressione che qualche volta ci sia la gara esattamente al contrario: quando non si pensa alle persone le istituzioni fanno prima… buttano là dentro… e con l’aumento della prospettiva di vita, tutti questi “vecchiarelli” a fronte di pochi giovani, sarà più facile metterli tutti assieme… costa meno e si fa prima!
La logica di Aldina, don Fiorenzo, don Edelweiss e di tutta Casa Santa Chiara, che ringrazio, è al contrario… non perché siamo contro le istituzioni, ma perché qui siamo a casa… Sarebbe come vivere tutta quella parte di vita in albergo, senza radici, senza casa, senza riferimenti… in anonimato… Se tutta la mia vita diventa un comodino o se mi va bene anche una poltroncina… non mi rimane più niente… non son più nessuno… vuol dire che la ho persa tutta, la vita…
Ma se io ho una casa, lì mi ci ritrovo!! Casa è famiglia!! … ho le mie persone e le mie cose!!
Ringrazio l’Azienda, il Sindaco e tutti i rappresentanti presenti delle Istituzioni dell’area metropolitana per l’appoggio alla costruzione di “case”… che abbiano programmi anche flessibili, perché siamo diversi… cosa per sua natura non possibile nelle istituzioni. E le relazioni umane della casa si allargano anche al villaggio, alla parrocchia. E qui ringrazio anche tutti i volontari! …voi più che volontari siete i veri amici!! …e siete parte dell villaggio di questa casa! E una casa così fa bene anche al paese, ci fa capire quello che ci sta fuori, ci fa costruire tanti legami di amicizia! …con tutti quelli di Casa Santa Chiara la prima cosa che si fa? …si diventa amici!! …come ho provato a Sottocastello: si capisce subito il grande clima di amicizia! Disabili…? Vorrei che questo tipo di disabilità lo avessimo un po’ di più tutti noi!!”
(Dalle parole di Mons.Matteo Zuppi)
Investire sulla “qualità della vita” delle persone, e delle persone con disabilità in particolare, si traduce in un minor costo generale per la collettività, e quindi in un vantaggio per tutti.

Qui la copia integrale del giornalino con altri articoli molto interessanti al suo interno